Da "IN A SILENT WAY" - Miles Davis -
Miles il valletto, Miles il pugile, Miles il giocondo, Miles il pioniere. Uso la parola "pioniere" perché Miles è sempre stato alla ricerca di nuove sonorità, nuovi modi di fare musica. In sostanza, nuove direzioni. Mi piacerebbe poter dire che Miles è il più qualificato tra i musicisti nel campo del jazz, e io odio la parola "jazz". Preferisco usare l'espressione "ramo della musica". Frequentare i club è sempre stato opprimente. La gente arriva da ogni luogo per ascoltare l'unico e il solo Miles Davis. Dentro di lui, un impeto di creatività è sempre al lavoro. I suoi album hanno indicato le nuove direzioni a tutti coloro che amano la musica; sono un condensato del miglior, cosiddetto, jazz, dei ritmi e delle sonorità del rock contemporaneo, eleganti per le loro lunghe linee tematiche che ricordano compositori del XVI secolo, e per le soluzioni usate dai compositori di questo secolo, come la poliritmia (più ritmi allo stesso tempo), e la politonalità (accordi differenti suonati assieme). Miles ha apportato delle novità alla musica. Il modulo è libero, e questa libertà ha dato luogo a dei risultati sorprendenti. Tra dieci anni sarà ancora un punto di riferimento.
Secondo me, le band che suonano il rock, si rifanno alle prime produzioni di Miles Davis, cercando di imitarlo, ma senza riuscirci poi molto. Le rock band, ne sono certo, apprezzano e studiano Miles, ma, e qui mi ripeto, passeranno anni prima che esse saranno veramente in grado di comprendere la sua creatività, la struttura delle sue composizioni, la sua profonda sensibilità per la musica. Egli ha stimolato innumerevoli musicisti a comporre, ad essere creativi, ad emergere per raggiungere una posizione di rilievo nel panorama musicale. "Tutto ciò è vero", aggiunge Miles Davis.
—Frank Glenn